Il valore a rischio stima la perdita, in termini monetari, che ci si aspetta sia superata con un dato livello di probabilità in un determinato periodo di tempo. Il valore a rischio è influenzato da due variabili: il livello di probabilità scelto e il periodo di tempo nel quale si vuole calcolare il valore a rischio. A parità di condizioni, se il livello di probabilità diminuisce, la stima di perdita fornita dal valore a rischio aumenterà, in quanto il valore a rischio riflette una perdita meno probabile. Al contrario, maggiore il periodo temporale, maggiore è la perdita minima stimata dal valore a rischio, in quanto all'aumentare del lasso temporale, aumenta l'ampiezza delle fluttuazioni di prezzo dei titoli. Il vantaggio principale dell'utilizzo del valore a rischio è la facile interpretazione. A suo svantaggio, il valore a rischio sottovaluta scenari estremi e non tiene conto della liquidità dei titoli.
I CDO sintetici sono una tipologia particolare di CDO. Come i tradizionali CDO, i CDO sintetici trasferiscono il rischio di credito di un paniere di titoli di debito a garanzia del CDO ai detentori delle varie classi del CDO sintetico. Nei CDO sintetici, a differenza dei tradizionali CDO, i titoli di debito non sono detenuti “fisicamente” dalla società veicolo, ma l’esposizione è “sintetica” ed è ottenuta attraverso l’utilizzo di derivati di credito come i CDS (credit default swap). I CDO sintetici, a differenza dei CDO tradizionali, non passano i flussi di cassa dei titoli di debito a garanzia e non vi è una gestione attiva da parte del CDO manager, ma vi è la sola esposizione al rischio di credito del paniere di riferimento attraverso la vendita di CDS. I CDO sintetici hanno origine dalla cartolarizzazione sintetica, che è utilizzata dalle banche per trasferire il solo rischio di credito di mutui e prestiti senza il trasferimento effettivo egli stessi. Il CDO sintetico p
Commenti
Posta un commento